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Per Ashraf Fayadh

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Per te c’è ancora il cielo,

il fiore sulla finestra.

Pensa a coloro che sfinirono

la loro carne nell’addio.

Sotto il duro grido

il sangue riverso, i fanciulli

annegati nel fondo della morte.

Quando si toccano abissi

e la nostra anima è nel buio

invecchiano le primavere,

gli alberi tremano nell’acqua.

Così non credo,

né trovo un gesto di pietà,

perché il mio pianto

è grano ritrovato, la tua memoria

onda nel sogno. Non trovo altro,

che un marmo senza parola.

 

 Ivan Pozzoni - 03/01/2018 01:57:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

La tua modalità di scrittura mi interessa

 Franca Alaimo - 19/01/2016 21:57:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

come dire: "e come potevamo noi cantare/ con il piede nemico sopra il cuore?"; si, perché ci sono cose che si sentono fortemente, che diventano, come dice Nanni, onde di emozione che ci attraversano il cuore, ma poi si arrestano di fronte ad un marmo vuoto.
Bella e struggente questa poesia.

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